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Essere volontari per Noi significa

Alessandro

Essere volontario in un mondo dove ogni attività è frutto di un’accurata valutazione del rapporto costi/benefici (mi conviene/non mi conviene) è un modo per vivere la propria vita indipendente dal proprio tornaconto, facendo delle cose che pensi possano dare una chance o essere utili a qualcun altro ma avendo la consapevolezza che, comunque, sono innanzitutto utili a te. (è una contraddizione in termini ma forse lo è anche la vita)

Paola

Mi chiamo Paola e sono  nata a Treviso, nel mese di maggio del 1965. Ora faccio l’agente di viaggio e seguo la mia famiglia. Da ormai  molti anni mi  occupo di turismo e per gran parte di essi l’ho fatto in veste di accompagnatrice e assistente in moltissimi paesi. Ho passato una buona parte della vita lavorativa in giro per il mondo e da “turista“ privilegiata ho capito chiaramente che migliaia  ma forse in verità sono milioni, di bambini non accedono alla scuola ,  non hanno accesso a beni di prima necessità, muoiono per malattie e infezioni anche banali e allora? Da qui probabilmente sono sorte le mie domande...
Di fronte ai grandi problemi, dinanzi al dolore innocente, alle ingiustizie naturali o perpetrate con arrogante insolenza come dovevo reagire??  Non posso cambiare le cose, ma qualcosa anche se minimo posso provare a fare. Insieme ad agli altri cercando di unire tanti piccoli gesti in un cammino condiviso posso aiutare anche solo uno di loro a star meglio?  
Penso di si e quindi la risposta vien da se, ancora di più sento che così la prima a vivere meglio sono sicuramente io.
Infine tra le tante intenzioni, non vorrei dimenticare il mio sogno di  pace. Le ingiustizie e poi le guerre hanno il loro inizio nel cuore ‘diviso’; invece  io dal mondo ho imparato che in mille volti e dietro a piccoli sguardi ci sono gli occhi e le parole delle mie preghiere, di quelle credo di tutti, e che solo  imparando ad ascoltarci attraverso gli sguardi possiamo apprendere la lingua universale,  il segreto della pace; e ne possiamo fare un progetto di vita.

Chiara

Fin da piccola osservando le immagini che allora mi arrivavano solo attraverso la televisione seguivo le cronache dei bambini africani o di altri paesi che morivano di fame o di sete e mi ritrovavo a piangere  come se fossero stati miei fratelli e come se li avessi sempre conosciuti. Più tardi nel tempo quando ho capito che quella era la motivazione forte che animava la mia persona sono andata in cerca della possibilità di dedicarmi a chi aveva più bisogno e a poco a poco ne è diventato il mio ideale e modello di vita. Vivere condividendo sempre con loro la mia giornata è diventato  il mio scopo principale .
Essere volontaria quindi significa per me donare sé stessi con profondità e amore quasi dimenticandosi e pensando principalmente che se noi pensiamo a donare senza limiti tutto torna indietro nella serenità e nella gioia di essersi prestati senza neppure conoscere volti o persone. L’amore infatti non conosce nome né colore, né lingua, ma solo è libero di prendere il volo verso chi ne ha bisogno e lo fa diventare proprio.

Carmen

Una domanda che, inevitabilmente, porta alla riflessione: che significato ha la nostra vita, qual è la nostra “missione”?. A volte niente succede per caso, le persone che incontri non si presentano mai per caso, per questo è importante sapersi aprire agli altri e saper cogliere le “occasioni”, dare un significato alla propria vita, alla propria “missione”, spingendosi oltre il proprio”io”. La mia esperienza in a.mi.b. è nata per caso, è nata perché nella mia vita ho incontrato chiara e massimo, perché hanno condiviso con me e con gli altri volontari le loro storie, le loro esperienze a diretto contatto con i bambini del lontano brasile. Lontano perché i miei occhi non hanno mai incontrato quegli occhioni neri,  che hanno già conosciuto la povertà, la miseria,  la sofferenza, bisognosi di affetto, di un sorriso, di vedere una mano che li accarezza, due braccia che li avvolgono in un caloroso abbraccio. Ma loro ci sono, e qualcosa per loro possiamo e dobbiamo fare: ecco, quindi, che allestendo un mercatino, confezionando le focacce, riordinando il magazzino, il mio pensiero incontra i loro sogni per un futuro migliore e a loro va il mio augurio più sincero.

Cristina

Essere volontaria amib ha per me un significato davvero speciale perché sento che la mia collaborazione assieme a quella di tutti gli altri volontari può concretamente aiutare persone che dalla vita hanno avuto meno di me. Significa dare un senso particolare a quei minuti o a quelle giornate durante le quali mi dedico a questa associazione perché non vuol dire rinunciare a del tempo libero ma impiegarlo in un percorso di vita personale che ha la capacità di donare emozione e appagamento interiore. Inoltre avendo vissuto una breve esperienza con amib in brasile sento spesso la necessità di raccontare alle persone ciò che ho sentito e visto durante il mio viaggio, e quello che mi sono portata a casa...i momenti di gioia ma anche quelli di tristezza che ho vissuto. Gli occhi di quei bambini non si possono di certo dimenticare. 
 questo e' il mio breve pensiero.


Se anche a Te interessa ...    http://www.amibtriveneto.org/site/index.php?pag=92